
Oggi esce nelle sale Babylon, l’ultimo film del visionario Damien Chazelle. Giunto al suo quinto lungometraggio, il nemmeno quarantenne regista decide di dedicarsi alla storia del suo mestiere, catapultandoci nella Hollywood a cavallo degli anni ’20 e ’30, tra la crisi e la rinascita del medium. In tre ore di film Chazelle ci mostra di tutto e di più di quegli anni, abbandonandosi agli eccessi, ma senza dimenticare il cuore e mostrando a tutti l’amore che lui, come molti altri, prova per il cinema. Ecco a voi la recensione di Babylon.
Grande, grandissimo
“Sig. Chazelle, quanto lo vuole grande questo film?”, “Sì”. Devono essere andate così le contrattazioni per la produzione del mastodontico Babylon, il più ambizioso progetto di Damien Chazelle finora. Solo il titolo basterebbe a giustificare quanto poi vedremo su schermo. A pochi minuti dall’inizio ci troviamo nella scena della festa, con nudità, cibo, musica e perché no, un elefante. L’eccesso della Hollywood di quegli anni non poteva essere reso meglio. La grandiosità è un tema ricorrente di questo film. Passiamo infatti all’immensità dei set cinematografici del tempo, dove più film venivano prodotti contemporaneamente e dove centinaia di comparse occupavano il loro tempo senza essere pagati abbastanza. Il caos regnava sovrano e, paradossalmente, quando il caos inizia a trasformarsi in ordine, è proprio il destino dei protagonisti ad apparire più in dubbio.
Un grande cuore
Un film non può essere solo fuochi d’artificio. Tra un esplosione di suoni e delle immagini spettacolari, Babylon ci ricorda anche di avere un cuore. Lo vediamo in particolare attraverso gli occhi di Manuel (Diego Calva), che passa tutto il film a puntare alla Luna, mentre non si accorge che è il viaggio il vero gioiello. Abbiamo poi il personaggio di Jack (Brad Pitt), attraverso cui ci innamoriamo di nuovo del cinema come arte e dell’arte in generale. I suoi occhi si illuminano davanti al progresso che l’industria sta vivendo in quegli anni, anche se ciò lo rende sempre meno protagonista di questo mondo nuovo. Infine abbiamo Nellie (Margot Robbie), che riesce per quasi tutto il film ad essere la cinica e sconsiderata star di cui non importa niente di nessuno. Se non fosse stato per Manuel, ci sarebbe importato poco di lei. Invece è proprio sul finale che riesce ad elevarsi e a redimersi, lasciando libero il suo amato e uscendo di scena, con un’inquadratura finissima, per l’ultima volta.

La musica
Il film potrebbe non piacere a tutti. È eccessivamente lungo? Forse. È sconclusionato? Sotto certi aspetti. Ha delle sottotrame di poco conto? In parte, sì. Ma qualcosa su cui possiamo essere tutti d’accordo, è su quanto siano belle le musiche di Justin Hurwitz. Lo storico collaboratore di Chazelle, già due volte premio Oscar per La La Land, si ripete e plasma una colonna sonora favolosa. Il tema principale si ripete in ogni angolo del film, quasi fosse da sottofondo dell’intero periodo storico. L’amore del regista per la musica è ormai un tema ricorrente nei suoi film, con cura e attenzione che trasudano ogni inquadratura e ogni scelta narrativa che coinvolga il sonoro. La sottotrama dedicata a Sydney Palmer (Jovan Adepo) non è lì per caso. Anche la canzone di Lady Fay (Li Jun Li), che ricompare per un brevissimo momento verso il finale, porta con sé la propria storia. È la classica colonna sonora che, una volta finito il film, ti vuoi riascoltare per tutto il giorno. Io sto facendo così.
Conclusioni
È bello che ogni tanto compaia un film del genere, che mescola le carte in tavola e ricordi a tutti quanto il cinema può essere strabiliante. Perché sì, belli i thriller lenti e misteriosi, belle le commediole strappalacrime, ma vuoi mettere tre ore di musica, emozioni e cinema? Babylon ci riporta indietro, in un tempo in cui il cinema era una cosa completamente diversa sotto certi punti di vista, ma ancora tremendamente attuale per altri motivi. L’amore di Manuel per i film spezza il cuore e la scena finale non è che un inno a tutti gli appassionati. Un grande cast mette in scena uno dei film più colorati, vivi ed emozionanti dell’ultimo periodo. Grazie Damien Chazelle, che ti spingi sempre un po’ più in là di quanto dovresti.
Voto: 8,5/10

Studente del corso magistrale di Informazione, Culture e Organizzazione dei Media presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Appassionato di cinema, serie tv e di tutto il mondo dell’audiovisivo.