
Figlio di un alto ufficiale dell’esercito sudista, di famiglia borghese decaduta, David Wark Griffith (1875-1948) giunge al cinema dopo aver fatto diversi mestieri (giornalista, pompiere, operaio e attore), divenendo convenzionalmente il primo regista della storia.
Griffith diede più di altri un contributo essenziale alla nascita di un cinema non soltanto più elaborato formalmente, ma anche e soprattutto inteso come mezzo autonomo di espressione, come nuovo linguaggio artistico per la rappresentazione di una personale concezione del mondo.
Nell’episodio di oggi scopriremo quali sono le innovazioni significative apportate e analizzeremo il suo film più famoso e controverso: “Birth of a Nation” del 1915.
Nuovi elementi espressivi: i piani americani, il montaggio alternato, profondità di campo
A partire dal 1908, anno in cui esordisce come regista con “The adventures of Dollie”, Griffith dirige, una quantità notevole di brevi film, in medie uno o due a settimana. La maggior parte di questi film, sia contenutisticamente, sia formalmente, non esce a prima vista dai canoni abituali della produzione cinematografica americana di quegli anni: sono storie drammatiche, avventurose, patetiche, raramente comiche, di derivazione teatrale. Rappresentano quindi nella loro brevità un campionario pressoché completo di tutti i generi e i modi del cinema narrativo.
il primo film Gangster della storia del cinema 20.000 leghe sotto i mari di George Meliés
A ben guardare tuttavia, e con un opportuno confronto con gli altri film americani ed europei di quegli anni, queste piccole opere sono ricche di consapevoli soluzioni espressive, cioè di uno stile personale. Un taglio particolare dell’inquadratura, un movimento di cinecamera funzionale, inserto di primi piani con funzione drammatica, l’impiego di un montaggio alternato, l’uso cosciente di effetti luministici per accentuare la drammaticità del racconto.
Nel film “For the love of Gold” si può ritrovare addirittura l’utilizzo del cosiddetto “piano americano”, cioè il taglio dei personaggi all’altezza del ginocchio (in inglese chiamato Cowboy shot poichè usato particolarmente nei western per riprendere contemporaneamente la fondina e il volto del personaggio). Qui in basso alcuni esempi e applicazioni del piano americano utilizzato da Griffith per la prima volta.
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In the “Goddes of Sagerbush Gulch” gli effetti di chiaro scuro ottenuti col sapiente utilizzo del controluce, sono accentuati da un montaggio interno realizzato facendo muovere in diagonale i personaggi, con una evidenziazione della profondità di campo e del dinamismo della composizione che verrà ampiamente utilizzato in seguito (es. Orson Welles)
Le innovazioni portate da Griffith sul piano formale sono numerose anche grazie ad un altro pioniere del cinema: Billy Bitzer, il primo direttore della fotografia di Hollywood. Bitzer sviluppò alcune tecniche di cinepresa che impostarono gli standard per tutte le pellicole successive.
Tra le sue innovazioni ci sono:
- La dissolvenza per la chiusura di una scena
- La chiusura d’iride che chiude la scena
- La fotografia sfocata con l’aiuto di una diffusione della luce sullo schermo
- Filmare usando interamente la luce articificiale
- Luci, primi piani e riprese lunghe
Nascita di una Nazione (1915)
La trama:
Due famiglie legate da forti vincoli di amicizia, gli Stoneman della Pennsylvania e i Cameron del South Caroline, durante la guerra di secessione americana si trovano su fronti opposti. Tornata la pace, Lincoln viene assassinato e il Sud sconfitto cade in mano ad affaristi del Nord senza scrupoli e a neri violenti. In tale clima nasce il Ku Klux Kla che vendica i torti, ristabilisce l’ordine e salva i Cameron e gli Stoneman dal reggimento nero.
Analisi:
Il film si compone di due atti: nella prima parte i protagonisti vengono colti, e presentati, in momenti sereni di vita quotidiana. Le didascalie si incaricano di enunciare i nomi e i rapporti di parentela fra i membri della famiglia nordista degli Stoneman, prima, e quelli dei sudisti Cameron. Le due famiglia, amiche da tempo immemore, gioiscono della compagnia gli uni degli altri.
Ben Cameron guarda la donna dei suoi sogni Chiusura a iride nel raccordo per soggettiva
La lettura delle prime notizie sull’abolizionismo degli stati del Nord fa però presagire il futuro scontro tra i due nuclei. Tale conflitto, viene anticipato dal modo giocoso e scherzosamente aggressivo in cui i due giovani figli maschi delle famiglie si prendono in giro per salutarsi e fingono di fare a botte prima di abbracciarsi.
L’agiata vita campestre delle popolazioni del Sud, improvvisamente colpite da eventi funesti, è rappresentata da una delle sequenze di maggiore impatto visivo, anche perché virata sul rosso, che ha luogo nella villa dei Cameron: l’ampia sala con imponente scalinata viene messa a ferro e fuoco da un manipolo di soldati neri. Solo l’arrivo dei soldati confederati salverà le donne dalla barbarie nera, prefigurando cosi le epiche scene della cavalleria formata dai bianchi soldati incappucciati del Ku Klux Klan.

Gli scontri fra Nordisti e Sudisti a guerra ormai avanzata si svolgono direttamente sul campo di battaglia. Alle scene degli scontri armati, caratterizzate da tensione e dinamismo, si alterna la fissità del piano che rappresenta i Cameron, in pena per la sorte dei propri figli maschi, raccolti in una composizione plastica attorno al capofamiglia. Il lacerante scontro fra gli abolizionisti e schiavisti si concretizza nel confronto fra le truppe comandate da Ben Cameron e quelle comandate da Phil Stoneman il quale raccoglie l’amico ferito che viene ricoverato nell’ospedale nordista di Washington. Qui nell’ospedale appare Elsie Stoneman quasi come fosse un angelo. La soggettiva di Ben mostra la giovane esattamente come nel ritratto di cui egli si era innamorato (vedi foto su) e che aveva portato con se in guerra, con la stessa espressione e nella stessa romantica luce ammantata del nero di un mascherino che ne fa risaltare lo splendore angelico.
Il secondo atto:
Con il titolo di “Ricostruzione”, la seconda parte segna l’ingresso in scena di personaggi di colore che, con la vittoria dei nordisti, possono ambire ormai a una propria identità, la quale si rivelerà, nell’ideologia razzista di Griffith, totalmente negativa e perversa.
Di forte impatto drammatico, a questo riguardo, la scena dell’inseguimento della giovanissima Flora Cameron da parte di Gus, un losco individuo di colore che la vuole sposare. La prima parte della corsa di Flora, avviene in campi lunghi alternati ai primi piani disperati della fanciulla, mentre inquadratura sempre più ravvicinate la accompagneranno verso il precipizio da cui si getterà, preferendo cosi la morte a Gus.
Nascita di una Nazione e il linguaggio cinematografico:
Se dal punto di vista storico e sociale il film ebbe un ruolo molto controverso e oggi superato, dal punto di vista della tecnica cinematografica esso rappresenta un vero spartiacque nella storia del cinema quale primo film “narrativo”, reso straordinariamente vivido e potente dalla prima applicazione del montaggio analitico; inoltre è il primo film dove la storia in sé divenne il principale motivo di interesse rispetto all’impatto visuale (effetti speciali, scenografie, acrobazie) fino ad allora preponderante.
Per comprendere l’importanza di The Birth of a Nation bisogna premettere quello che fino ad allora era stato il cinema. Nel decennio anteriore al 1915 la produzione cinematografica si era basata su film composti da singole inquadrature fisse, inanellate l’una all’altra con nessi logici piuttosto liberi: le sequenze, quando presenti, erano confuse, con salti temporali imprecisati e overlap (sovrapposizione temporale di due scene). Era necessaria la presenza fisica di un narratore in sala per spiegare la storia, la quale, dopotutto, non era che un pretesto per mostrare effetti speciali fantasmagorici, visioni di luoghi e mondi lontani nello spazio e nel tempo. Gradualmente gli operatori iniziarono a spezzare i lunghi piani fissi in più inquadrature e la nascita dei Nickelodeon, sale cinematografiche a bassissimo prezzo per la classe dei lavoratori, impose la costruzione di storie più semplici, dal semplice schema dei buoni e cattivi contrapposti, con lieto fine.
A questo punto entrò in scena Griffith, che mise a punto un sistema di inquadrature molto brevi, con tutte le tecniche finora sperimentate e con altre inedite, finalizzando il tutto alla creazione di un linguaggio cinematografico nuovo, sistematico, integrato in un unico grande corpo narrativo.

Within Our Gates e la risposta “Nera” di Oscar Micheaux a Griffith:

Il film è stato spesso considerato dai critici come una risposta a Nascita di una Nazione di Griffith. La scena del linciaggio mostrerebbe “ciò che i neri sanno e che i bianchi del nord si rifiutavano di credere”.

Studente di scienze della comunicazione dei media e cinema, appassionato di arte in tutte le sue forme specialmente la settima.