
Onestamente, la nuova serie di Netflix parte male. La storia di Jupiter’s Legacy sembra già vista, una trama trita e ritrita. Però poi, la sorpresa: grazie ad un espediente temporale riguadagna l’interesse degli spettatori.
Due linee temporali che si intrecciano:
La prima ambientata in un mondo moderno, in cui diverse generazioni di supereroi collaborano per sconfiggere un nuovo nemico, più forte dei precedenti, che li costringe a mettere in discussione “il codice” ovvero la condotta che dovrebbero seguire. Le famiglie di supereroi si trovano quindi a dover combattere su più fronti, dividendosi tra i giovani, che vogliono cambiare le regole, e i genitori, che sono invece legati alla tradizione. In particolare seguiamo la famiglia di Sheldon (Josh Duhamel) e Grace (Leslie Bibb), I due supereroi a capo dell’Unione, e i loro figli Brandon (Andrew Horton) e Chloe (Elena Kampouris). I figli tormentati, a causa delle regole rigide dei genitori, sono l’emblema di queste di questa rottura con il passato e il desiderio di auto affermazione.
Prima degli eroi
Parallelamente, dei flashback ci portano nel 1929 anno in cui la ditta di famiglia di Sheldon viene colpita dalla crisi finanziaria. Il padre si butta da un grattacielo per la disperazione, e da questo momento in poi la vita di tutti è costretta a cambiare. Sheldon soffre continue turbanti visioni che lo portano ad imbarcarsi con suo fratello Walter, il migliore amico George ed un gruppo di semi sconosciuti, alla ricerca di un isola non segnata dalle mappe.
Li scopriranno la fonte di qualcosa di nuovo, l’origine dei loro poteri.
Sicuramente tra le due, la trama più interessante è quella ambientata nel passato ma con l’avanzare degli episodi anche la storyline dei “supereroi in calzamaglia” comincia ad essere più intrigante.
La serie è tratta dal fumetto di Mark Millar “Jupiter’s Legacy”, e mantiene durante tutta la stagione la regia tipica dei fumetti per la televisione.


Guardo le serie tv per la maggior parte della mia settimana. Scrivere le recensioni mi fa sentire come se stessi investendo il mio tempo in qualcosa di utile. Potrei guardare Orgoglio e Pregiudizio ogni giorno della mia esistenza.