
Omicidio nel West End (See How They Run) è il nuovo film di Tom George, uscito nelle sale italiane il 29 settembre.
Trama
Londra, 1953. Nel West End la pièce teatrale Trappola per topi vanta enorme successo. Anche Hollywood è interessata al romanzo di Agatha Christie e, incarica il regista Leo Köpernic (Adrien Brody) di realizzare un adattamento cinematografico. Le visioni del regista, dello sceneggiatore e del produttore seguono vie parallele, senza contare il carattere tutt’altro che amabile di Köpernic.

Durante i festeggiamenti per la centesima rappresentazione della pièce, il regista americano viene brutalmente assassinato nella sartoria del teatro e trascinato sul palcoscenico. Ad occuparsi delle indagini sono il goffo ispettore Stoppard (Sam Rockwell) e la zelante sergente Stalker (Saoirse Ronan).
Dissezione di un giallo
Omicidio nel West End ha come obiettivo quello di mostrare tutti gli stereotipi appartenenti al genere giallo, ridicolizzandoli senza eccedere.
Il narratore – Leo Köpernic – introduce il film con una breve esposizione delle basi su cui si fonda un giallo. Il personaggio più antipatico viene ucciso, la polizia indaga, infine, i sospettati vengono riuniti in un salotto in attesa di scoprire chi è l’assassino. Questa scaletta, banale quanto efficace, viene sì criticata, ma messa in scena aggiungendo qui e lì del sano humor inglese.

Leo Köpernic vuole invece stravolgere il finale di Trappola per topi: scene d’azione e colpi di scena sono la chiave per distinguersi dalla massa e conquistare il pubblico. Proprio nella scena in cui mostra lo storyboard da lui realizzato, lo spettatore – inconsapevolmente – assiste ad una sorta di anteprima del finale di Omicidio nel West End. Questa scelta può essere vista come l’ennesimo cliché di un giallo: mostrare la soluzione sin dall’inizio, cui però lo spettatore non fa caso. Il risultato è un mix fra il sogno di Köpernic e il finale di Trappola per topi, un mappazzone in cui la suspense è sostituita da scene divertenti.
Più pedine che personaggi
Rinvenuto il cadavere di Köpernic, i sospettati vengono radunati nella platea, spettatori delle indagini e nulla di più. Alcuni sfoggiano peculiarità così marcate da sembrare irreali, altri sono solo delle pantomime di personaggi, messi lì per fare numero. In linea di massima tutti i personaggi del film sono curati più nella forma che nella sostanza.

La stessa vittima è un personaggio che avrebbe potuto dare di più alla storia, ma a cui si è preferito riservargli solo il lusso di morire.
Di fronte al suo cadavere – posizionato sul divano nel palcoscenico – i sospettati ostentano totale disinteresse per la morte sì di un personaggio scomodo, ma che non ha comunque giustificazione. Appaiono dissociati seduti su quelle poltrone rosse ad osservare i movimenti della polizia. Entrano in contatto con l’ispettore solo quando temono che il teatro possa essere temporaneamente chiuso.

Per quanto riguarda invece Stoppard e Stalker, sono i personaggi su cui si è lavorato maggiormente. Il primo è del tutto differente dalla classica figura dell’ispettore, che non beve durante il servizio, ordinato nel vestire e in grado di mostrare correttamente il suo distintivo. Un personaggio interessante a cui lo spettatore non è in grado di avvicinarsi abbastanza da scoprirne i segreti più oscuri. La seconda è un’agente zelante nel lavoro, cinefila al punto da dimenticarsi per qualche istante che un celebre e affascinante attore come Richard Attenborough è sulla lista dei sospettati.

Ultimo – ma non meno importante – personaggio presente in Omicidio nel West End è una sorprendente Agatha Christie (Shirley Henderson). Ella viene mostrata come una donna completamente immersa nel suo universo fatto di furbizia e vendetta, la quale di fronte al colpevole svela un temperamento totalmente diverso dalla sua Jane Marple o da Hercules Poirot.

Laureata all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Dal cinema muto a quello contemporaneo, assaporo e rigusto un film dopo l’altro nel tentativo di cogliere ogni particolare possibile, alla costante ricerca di film e registi – odierni e non – da scoprire.