
Un altro anno è passato e un’altra controversa cerimonia degli Oscar è conclusa. Quella di quest’anno, dopo poco più di due ore al limite dell’insulso, due protagonisti decidono di ravvivare la serata. Stiamo ovviamente parlando di Chris Rock e Will Smith, che hanno inscenato uno dei fatti più memorabili della storia degli Oscar. Ci sarebbe da soffermarsi anche su altri passi falsi dell’Academy. Potremmo parlare ad esempio della premiazione in differita di alcuni premi, come quello al Miglior Montaggio e Migliore Colonna Sonora. Ciò è stato fatto per snellire la serata, per fare spazio a momenti come il Fan Favorite Movie of The Year, vinto da Army of the Dead (?!). Si potrebbe anche parlare della pessima conduzione delle tre presentatrici. Ci asteniamo in questa sede dal parlare di tutto ciò, per concentrarci sui veri protagonisti della serata: i film. Andiamo a scoprire insieme l’esito della notte degli Oscar 2022.
I segni del cuore (CODA): Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Attore Non Protagonista | Oscar 2022
Solo nella giornata di ieri vi dicevamo quanto I segni del cuore (CODA) non meritasse di vincere i premi a cui era candidato, se non quello al Miglior Attore Non Protagonista. Vi avevamo anche avvertito di come a Hollywood si fossero innamorati di questa storia e di come solo il tema della sordità avesse risvegliato qualcosa in tutta l’industria cinematografica. Senza grandissime sorprese, I segni del cuore (CODA) ha fatto all-in agli Oscar 2022, vincendo in tutte le categorie in cui era nominato, compresa quel Miglior Film che, a parere personale, sta un po’ stretto. Ci troviamo di fronte a una edizione simile a quella del 2016, in cui un film sci-fi vince tutto nelle categorie tecniche (ieri Mad Max: Fury Road, oggi Dune), mentre una pellicola più sobria si porta a casa giusto un paio di statuette, compresa quella più ambita (Il caso Spotlight sei anni fa, I segni del cuore ieri sera).

Gli occhi di Tammy Faye: Miglior Attrice Protagonista, Miglior Trucco e Acconciatura
Uno dei premi più combattuti è stato quello per la Miglior Attrice Protagonista, vinto dalla bravissima Jessica Chastain. L’attrice, giunta alla vittoria alla sua terza nomination, ha trionfato nel ruolo di Tammy Faye Bakker, sparigliando l’agguerrita concorrenza della sua categoria. Gli occhi di Tammy Faye si porta a casa, qui senza troppe sorprese, anche l’Oscar al Trucco e all’Acconciatura.

Una Famiglia Vincente – King Richard: Miglior Attore Protagonista
Il protagonista della serata è senza dubbio lui. Will Smith, anche lui alla terza nomination, trionfa nella categoria Miglior Attore Protagonista senza particolari sorprese: ha letteralmente vinto qualsiasi altro premio prima di ieri sera. Durante il suo discorso di ringraziamento si è commosso, evidentemente segnato dallo sfogo precedente, legando la sua persona al personaggio da lui interpretato nel film. Ha parlato di difesa della famiglia e di voler essere ambasciatore di pace nel mondo, non di violenza.

West Side Story: Miglior Attrice Non Protagonista
Una sola statuetta anche per il musical di Steven Spielberg. Anche qui ci aspettavamo la vittoria di Ariana DeBose in questa categoria e così è stato. L’attrice ha trionfato nel ruolo di Anita, lo stesso che aveva valso a Rita Moreno la vittoria nella versione originale del film. Il suo è stato il primo premio della serata, a cui è seguito un bellissimo discorso di inclusione, da parte di DeBose che appartiene alla comunità LGBTQ+.

Belfast: Miglior Sceneggiatura Originale
Forse l’unica vera sorpresa della serata. Una delle categorie di cui meno si è parlato negli scorsi giorni è stata vinta da Belfast, il dolce film in bianco e nero di Kenneth Branagh. Proprio quest’ultimo, giunto all’ottava nomination, è riuscito a ottenere il primo trionfo. A farne le spese sono stati soprattutto Paul Thomas Anderson, che bramava anche lui una prima vittoria, e Adam McKay con Don’t Look Up.

Encanto: Miglior Film d’Animazione
Poche sorprese anche in questa categoria, dove la Disney regna sovrana da anni. Né l’ottimo Mitchell contro le macchine né il documentario Flee né il “nostro” Luca sono riusciti a distaccare l’attenzione dell’Academy da Encanto. Le canzoni di quest’ultimo hanno accompagnato tutta la cerimonia, senza però vincere il premio alla Miglior Canzone.

No Time To Die: Miglior Canzone
Nonostante l’agguerrita concorrenza di Encanto e di Beyoncé, a vincere sono stati Billie Eilish e Finneas con l’iconica canzone dell’ultimo James Bond. I due giovani cantautori si sono esibiti anche nel corso della serata, emozionando l’intero pubblico, anche se non hanno toccato le vette di epicità raggiunte da Beyoncé, che si è esibita in apertura di serata direttamente da Compton, dove Una famiglia vincente – King Richard è ambientato.
Drive My Car: Miglior Film Internazionale
Non ce ne voglia Sorrentino e tutta la crew di È stata la mano di Dio, ma anche questa categoria aveva un vincitore indiscusso. Drive My Car, film giapponese di Ryūsuke Hamaguchi, è uno dei migliori lungometraggi degli ultimi anni e in una cerimonia normale avrebbe anche vinto più di un premio. Ma questo non era l’anno dell’oriente. Quello c’è stato due anni fa.

Crudelia: Migliori Costumi
Anche qui pochi dubbi: Crudelia vince meritatamente nella categoria Migliori Costumi. Tutti i suoi personaggi, a partire dalla protagonista, sfoggiano outfit invidiabili durante tutto il film. Nota positiva del premio: ad assegnarlo è stata Ruth Carter, costumista vincitrice nel 2019 nella stessa categoria per il suo lavoro in Black Panther.

Il potere del cane: Miglior Regia
No, non ci siamo scordati di Jane Campion e del suo premio Oscar. Per la terza volta nella storia una regista vince in questa categoria, dopo Kathryn Bigelow e Chloe Zhao. Il potere del cane evita di tornare a casa a mani vuote nonostante fosse il film più nominato della serata (12 candidature). Jane Campion vince nuovamente la statuetta a distanza di 28 anni da quella per la Miglior Sceneggiatura Originale per Lezioni di Piano.

Dune: tutto il resto!
Il vincitore della serata, non ce ne voglia I segni del cuore (CODA), è Dune (di cui trovate qui la nostra recensione). Il film di Denis Villeneuve si porta a casa ben 6 statuette, precisamente quelle per Scenografia, Colonna Sonora, Fotografia, Effetti Speciali, Sonoro e Montaggio. Dune risulta essere così il film più premiato della serata e si conferma uno dei migliori film dello scorso anno. Vedremo se i suoi sequel porteranno avanti questa tradizione vincente, così come la saga de Il Signore degli Anelli fece 20 anni fa.

Gli altri vincitori | Oscar 2022
Cortometraggio Documentario: The Queen of Basketball
Documentario: Summer of Soul
Cortometraggio: The Long Goodbye
Cortometraggio d’Animazione: The Windshield Wiper
Cosa ne pensate dei vincitori degli Oscar 2022? Siete d’accordo con le premiazioni? Quali di queste sono immeritate? Fatecelo sapere nei commenti!

Studente del corso magistrale di Informazione, Culture e Organizzazione dei Media presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Appassionato di cinema, serie tv e di tutto il mondo dell’audiovisivo.