
Sappiamo bene che il pubblico di Netflix ama scoprire le vite dei più temuti serial killer, tra tutti quello che ha avuto più successo è stato sicuramente il documentario su Ted Boundy.
Con The Serpent però ci troviamo di fronte ad un nemico diverso, ma altrettanto spietato. La storia è ambientata attraverso diversi paesi asiatici, principalmente a Bangkok. Le riprese ci portano immediatamente in mezzo al clima torrido e afoso, facendoci sentire le camicie attaccate alla pelle come se fossimo li anche noi. Sono gli anni 70, gli anni dei capelloni che viaggiano per mesi a zonzo, in solitaria o in piccoli gruppi soprattutto guidati dalla voglia di sballarsi e scoprire nuove culture.
Ma non è tutto peace&love
Molti di questi viaggiatori infatti si trovano presto in una temibile trappola, orchestrata da Charles Sobhraj (Tahar Rahim), un venditore di pietre preziose, con l’aiuto di Marie-Andrée Leclerc (Jenna Coleman) la sua fidanzata canadese e del suo collaboratore indiano, Ajay Chowdhury (Amesh Edireweera). Gli ignari turisti diventano quindi vittime, incapaci di ribellarsi a questa figura apparentemente ospitale e amichevole che sembra voglia solo aiutarli e proteggerli.
Ma per chi facciamo il tifo noi?
Per fortuna anche in una storia così truce c’è il nostro eroe, Herman Knippenberg (Billy Howle) un diplomatico olandese, che indaga incessantemente le scomparse dei turisti, nonostante la mancanza di collaborazione della polizia e delle altre ambasciate. Grazie alla sua fidanzata e ad alcune persone vicine a Charles cerca un modo per incastrarlo e finalmente arrestarlo.
La storia basata su degli eventi realmente accaduti mantiene sempre alta la tensione, creando suspense e alimentando la speranza dello spettatore. Uno dei produttori, Paul Testar, è stato incaricato di raccogliere informazioni e fatti riguardo la vicenda, e per raccontare la storia vera di questi temibili serial killer ha intervistato i sopravvissuti e anche Knippenberg che gli ha fornito i file su Sobhraj e i suoi complici, rendendo la serie il più verosimile possibile.
Terribile e affascinante, la storia di questo serial killer, ti tiene attaccato allo schermo, e poi forse sotto sotto ti fa anche passare la voglia di fare quel viaggio avventuroso con solo lo zaino in spalla, che avevi pensato di fare almeno una volta nella vita.


Guardo le serie tv per la maggior parte della mia settimana. Scrivere le recensioni mi fa sentire come se stessi investendo il mio tempo in qualcosa di utile. Potrei guardare Orgoglio e Pregiudizio ogni giorno della mia esistenza.